Se c’è un prodotto relativamente giovane che in pochi decenni ha fatto passi da gigante è la macchina da caffè. Fino a ieri l’espresso era affidato alla moka e sono tanti quelli che la usano ancora oggi, ma con l’avvento delle macchine per il caffè si è scoperto un gusto nuovo di gustare una tazzina di caffè, cappuccino, ma anche thè, orzo e altre bevande proprio come al bar. Sarà che non costano una fortuna, sarà che al caffè non si rinuncia, fatto sta che fino a qualche decennio fa le macchine da caffè erano pressoché sconosciute alla massa dei consumatori. Oggi, invece, complice la domanda di mercato, queste macchine stanno conoscendo un boom senza precedenti anche per la grande varietà di modelli in commercio. Il consumatore abituato a correre che si accontenta di un caffettino al volo può provare una macchina da caffè a cialde Ese, più o meno come le bustine del the, una macchina fra le più economiche. Ma che s’intende per cialde Ese?
L’acronimo sta per Easy Serving Espresso, ma per capirlo meglio bisogna partire dalla premesse che le cialde e le capsule non sono la stessa cosa, in quanto le prime sono fatte di filtri cartacei da smaltire nell’organico, in quanto caratterizzati da una compatibilità di base a contatto con liquidi alimenti, a basso impatto ambientale. Le cialde Ese, presenti sul mercato da tempo, facilitano la vita a chi va di fretta che può trovare già confezionata la giusta dose di caffè espresso, è un metodo semplice e immediato, ma presenta lo svantaggio di non trattenere al meglio l’aroma. Tutto sommato, il sapore del caffè non è poi malaccio, in quanto assomiglia molto a quello fatto con la moka, che non è poi da buttare se siamo in tanti ad esserci affezionati a quel metodo.
Certo è che da una macchina da caffè sia lecito aspettarsi di più in termini di resa e prestazioni, ma la qualità si paga e, come abbiamo detto prima, l’apparecchio a cialde Ese si distingue per essere fra i meno cari. Altra cosa le capsule, consistenti in contenitori di alluminio o plastica con un potere più sigillante che preserva meglio l’aroma del caffè ma che, purtroppo, registrano impatti ambientali a rischio non rientrando nella raccolta differenziata.